Da Palanzano a Rigoso - Tappa 7

GLI ARGOMENTI IN QUESTA PAGINA

1. COSA VEDERE - 

1. WHAT TO SEE - 

2. COSA FARE - 

2. WHAT TO DO - 

 

3. DOVE DORMIRE 

3. WHERE TO SLEEP

 

4. DOVE MANGIARE 

4. WHERE TO EAT 

 

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Benvenuti a Palanzano  – vi trovate nel cuore delle Valli dei Cavalieri. Da qui si riparte per arrivare a Vairo, costeggiando l'imponente monte Faggeto. Da Vairo, si percorre il sentiero che porta al borgo di Valcieca, poi si sale fino al passo del Lupo, ove sono i resti del Castellaro. Da qui si segue il crinale scendendo fino a Rigoso.

 

Welcome to Palanzano - you are in the heart of the Valli dei Cavalieri. From here we leave again to get to Vairo, skirting the imposing Mount Faggeto. From Vairo, take the path that leads to the village of Valcieca, then go up to the Passo del Lupo, where the remains of the Castellaro are. From here you follow the ridge going down to Rigoso.

 

Il territorio del Comune di Palanzano è abitato da millenni. Qui erano anticamente stanziati i Liguri, la cui presenza è testimoniata da reperti archeologici e dalle fonti, fino al III° secolo a.C., quando l’avanzata dei Romani li annientò. Successivamente i coloni romani fondarono diverse fattorie rurali, come indicato dai ritrovamenti archeologici di monete e ceramiche. Alla fine dell’Impero Romano giunsero prima i Goti poi i Longobardi: presenza che ha lasciato un’impronta importante e duratura su queste terre, che fino all’arrivo di Napoleone furono dominate dalle diatribe tra le famiglie cavalleresche e i poteri cittadini.

The territory of the Municipality of Palanzano has been inhabited for millennia. The Ligurians once settled here, whose presence is testified by archaeological finds and sources, until the third century BC, when the advance of the Romans annihilated them. Subsequently the Roman colonists founded several rural farms, as indicated by the archaeological finds of coins and ceramics. At the end of the Roman Empire came the Goths first, then the Lombards: a presence that left an important and lasting imprint on these lands, which until the arrival of Napoleon were dominated by the disputes between the knightly families and the city powers.

 

Bastia di Palanzano: In località «agli Irali» detta in dialetto al castèl (ovvero “Il castello”) sorgono edifici organizzati attorno a un cortile centrale. Questo grande complesso è quanto resta dell’antica bastìa di Palanzano, rimaneggiata nei secoli per assumere una funzione sempre più residenziale.La prima notizia scritta della presenza di un piccolo castello a Palanzano è del 1409, nell’investitura concessa da Niccolò d’Este ad Antonio e Gardino da Vallisnera. Successivamente la bastia divenne la dimora della famiglia Irali che la trasformò in residenza costruendo l’elegante loggiato colonnato di ingresso. 

Bastia di Palanzano: In the locality «agli Irali» called in dialect al castèl (or “The castle”) there are buildings organized around a central courtyard. This large complex is what remains of the ancient bastia of Palanzano, remodeled over the centuries to assume an increasingly residential function.The first written record of the presence of a small castle in Palanzano dates back to 1409, in the investiture granted by Niccolò d'Este to Antonio and Gardino from Vallisnera. Subsequently, the fortress became the home of the Irali family who transformed it into a residence by building the elegant colonnaded entrance loggia.

 

Zibana – Chiesa di S.Maria Assunta 

Citata per la prima volta in un documento del 1230 come cappella dipendente dalla pieve di San Vincenzo, la chiesa costituiva una tappa sulla strada di Linari, anche se richiede una piccola variante dal tracciato attuale.  L’impianto originario della chiesa ha subito nel tempo diversi cambiamenti.  L’abside, molto simile a quello della chiesa di Santa Giuliana di Moragnano, è in parte frutto di pesanti interventi di restauro, con reintegri in pietra grigia eseguiti nel XX secolo.

Zibana - Church of Santa Maria Assunta

Cited for the first time in a document of 1230 as a chapel dependent on the parish church of San Vincenzo, the church was a stop on the road to Linari, even if it requires a small variation from the current route. The original layout of the church has undergone several changes over time. The apse, very similar to that of the church of Santa Giuliana di Moragnano, is partly the result of heavy restoration work, with gray stone restorations carried out in the twentieth century.

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Continuando a seguire la Via di Linari, si incontrano località che hanno avuto una grande importanza in passato, Vairo, Valcieca, Nirone, luoghi centrali delle Valli dei Cavalieri. Il tratto più montuoso e spettacolare, dove l’illusione di guardare il Medioevo attraverso il tempo è quantomai realistica.

 

Continuing to follow the Via di Linari, you will come across places that have had great importance in the past, Vairo, Valcieca, Nirone, central places in the Valli dei Cavalieri. The most mountainous and spectacular stretch, where the illusion of looking at the Middle Ages through time is very realistic.

 

Il paese di Vairo, antica capitale delle Valli dei Cavalieri, era uno dei due luoghi attorno cui si era divisa la consorteria dei Vallisneri ovvero, come ricordano gli Statuti di Parma del 1255, dei signori di Vallisnera e di Vairo. Già a metà del Duecento a Vairo, probabilmente nella località “al Castello” posta vicino alla chiesa, era presente un castello e proprio in un documento si fa menzione delle opere di ristrutturazione fatte da Giustamonte da Vairo. Tracce di edifici riferibili al pieno medioevo sono visibili nell’attuale fabbricato di Villa Sala, già Basetti, posta nell’immediate vicinanze della chiesa.  La vicina chiesa di San Michele è, invece, una costruzione del XVII secolo. Una frana, infatti, distrusse nel Cinquecento l’antica chiesa di Vairo il cui campanile è ancora visibile fra Vairo e Vaestano. Nel medioevo, infatti, i due paesi non erano altro che due contrade dello stesso paese: da una parte Vairo ai monti e dall’altra Vairo sottano che poi divenne Vaestano. 

 

The village of Vairo, the ancient capital of the Valli dei Cavalieri, was one of the two places around which the Vallisneri coterie was divided or, as the 1255 Statutes of Parma recall, of the lords of Vallisnera and Vairo. Already in the mid-thirteenth century in Vairo, probably in the locality "al Castello" located near the church, there was a castle and it is in a document that mention is made of the restructuring works carried out by Giustamonte da Vairo. Traces of buildings referable to the Middle Ages are visible in the current building of Villa Sala, formerly Basetti, located in the immediate vicinity of the church. The nearby church of San Michele, on the other hand, is a 17th century construction. A landslide, in fact, in the sixteenth century destroyed the ancient church of Vairo whose bell tower is still visible between Vairo and Vaestano. In the Middle Ages, in fact, the two towns were nothing more than two districts of the same town: on one side Vairo ai monti and on the other Vairo sottano which later became Vaestano.

 

Castellaro e Passo del Lupo: Dell’antico castello, il «castellaccio» o castlàs com’è ancora ricordato nella memoria popolare, non rimangono che pochi ruderi posti in prossimità del Passo del Lupo.

La storia ci racconta che il Castellaro, le cui murature datano al XI secolo, fu il fulcro della consorteria dei Vallisneri fino a quando, nel 1448, una spedizione guidata dalla Repubblica di Parma lo distrusse dopo un lungo assedio. In questo modo si volle mettere fine al potere della consorteria dei Vallisneri e dei loro cavalieri che dall’XI avevano governato quelle che ancora si chiamano Valli dei Cavalieri, le antiche vallis militum.

 

Castellaro and Passo del Lupo: Of the ancient castle, the "castellaccio" or castlàs as it is still remembered in popular memory, only a few ruins remain located near the Passo del Lupo.

History tells us that the Castellaro, whose walls date back to the 11th century, was the fulcrum of the Vallisneri coterie until, in 1448, an expedition led by the Republic of Parma destroyed it after a long siege. In this way they wanted to put an end to the power of the Vallisneri coterie and their knights who, since the 11th century, had governed what are still called the Valli dei Cavalieri, the ancient vallis militum.

 

 


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