Da Torrechiara a Badia Cavana - Tappa 3

Da Torrechiara a Badia Cavana - Tappa 3

Da qui si entra nella zona collinare dell’Appennino Tosco Emiliano, che si sviluppa verso sud con rilievi sempre più marcati. Il Cammino costeggia il torrente Parma offrendo una meravigliosa vista sulla sua valle.

Parlando della Via di Linari come strada storica, si parla di un tracciato molto preciso, che per secoli ha avuto un’importanza particolare per l’approvvigionamento del prezioso sale che a Parma arrivava da varie direzioni e una molto importante era quella dal Mar Tirreno, come testimoniano diversi documenti. Le carovane provenienti dalle Valli dei Cavalieri erano obbligate a percorrere la strada di Olmazzolo ed erano controllate dal presidio di Porta Nuova, attuale Barriera Farini. La strata de Ulmazolo è oggi la Via Langhirano, mentre allora prendeva nome dall’Hospitale di Santa Maria degli Olmazzoli, di cui nei pressi di Pilastro persiste un toponimo che definisce un nucleo edificato.

Speaking of the Via di Linari as a historical road, we are talking about a very precise route, which for centuries had a particular importance for the supply of the precious salt that came to Parma from various directions and a very important one was that from the Tyrrhenian Sea, as evidenced by several documents. The caravans from the Valli dei Cavalieri were obliged to travel the Olmazzolo road and were controlled by the Porta Nuova garrison, now Barriera Farini. The strata de Ulmazolo is now Via Langhirano, while at the time it took its name from the Hospitale di Santa Maria degli Olmazzoli, of which near Pilastro there is still a toponym that defines a built-up nucleus.

Benvenuti a Torrechiara !

Questo è senza dubbio uno dei luoghi più belli della regione, con il suo armonioso Castello, il torrente, i vigneti e le colline. QUI sono tante le attività che potranno allietare il vostro soggiorno o passaggio, la visita in Castello o nelle Cantine del vino dei Colli, tante facili passeggiate o anche un bel giro in ebike o a cavallo.

Nel borgo alto c’è l’ufficio IAT che potrà darvi tutte le informazioni e in Piazza c’è il tour operator Assapora Appennino, che vi consegnerà gratuitamente le Credenziali del Cammino Via di Linari.

Buona permanenza !

Welcome to Torrechiara !

This is one of the most beautiful places in the region, with its harmonious castle, the stream, the vineyards and the hills. HERE there are many activities that can brighten your stay or passage, a visit to the Castle or to the Colli wine cellars, many easy walks or even a nice ride on an ebike or on horseback.

In the upper village there is the IAT office that will be able to give you all the information and in the square there is the tour operator Assapora Appennino, which will give you the credentials of the Via di Linari Way for free.

Enjoy your  stay !

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GLI ARGOMENTI IN QUESTA PAGINA

1. COSA VEDERE - I borghi storici - Il Castello di Torrechiara - La Badia di Santa Maria della Neve - Il Canale San Michele - Il sentiero d'Arte

1. WHAT TO SEE - The Torrechiara Castle - The historic villages - The Abbey of Santa Maria della Neve - The San Michele Canal - The Art Path

 

2. COSA FARE - Dove ritirare la Credenziale - Visitare i luoghi di produzione di prosciutto, parmigiano reggiano, Vino dei Colli di Parma - Un bel giro in ebike 

2. WHAT TO DO - Where to collect the Credential - Visit the production sites of ham, Parmigiano Reggiano, Colli di Parma wine - A nice ebike ride

 

3. DOVE DORMIRE 

3. WHERE TO SLEEP

 

4. DOVE MANGIARE 

4. WHERE TO EAT 

 

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1. COSA VEDERE

Durante il Medioevo, grazie alla sua felice posizione geografica, il territorio di Langhirano vide accrescere la propria importanza, anche per il ruolo di snodo lungo storiche vie di comunicazione verso i Passi Appenninici e, da qui, verso la Toscana. 

È questo stesso carattere di luogo strategico che porta Pier Maria Rossi a costruire qui la sua “rocha altiera et felice”, il Castello di Torrechiara, quale avamposto dei suoi numerosi possedimenti montani, oggi uno degli esempi di architettura fortificata meglio conservati in Italia.

Un’eccellenza cui fa da eco la Badia Benedettina di Santa Maria della Neve, sulla sponda del Torrente, anch’essa voluta da Pier Maria così come l’antico Canale San Michele.

 

During the Middle Ages, thanks to its happy geographical position, the Langhirano area saw its importance increase, also due to its role as a hub along historic communication routes towards the Apennine Passes and, from here, towards Tuscany.

It is this same character of strategic place that leads Pier Maria Rossi to build his “rocha altiera et felice” here, the Castle of Torrechiara, as an outpost of his numerous mountain possessions, today one of the best preserved examples of fortified architecture in Italy.

 

An excellence echoed by the Benedictine Abbey of Santa Maria della Neve, on the bank of the stream, also wanted by Pier Maria as well as the ancient Canale San Michele.

 

 

 

 

 

 

 

 

Piazza e borgo basso di Torrechiara – Grazie al vincolo paesaggistico imposto dallo Stato - attuale proprietario del Castello - gli insediamenti storici di Torrechiara sono ancora ben visibili e circondati dai campi. Pier Maria Rossi nella seconda metà del’400 ridisegnò la Badia Benedettina e il Castello con il suo borgo abitato, influenzando anche l’assetto della Piazza porticata del borgo basso. La conservazione di questo impianto urbanistico è importante quanto quella del Castello e del suo intero paesaggio, portatori di bellezza e armonia universalmente riconosciute.

Torrechiara's Piazza and low village - Thanks to the landscape constraint imposed by the State - current owner of the Castle - the historical settlements of Torrechiara are still clearly visible and surrounded by fields. Pier Maria Rossi in the second half of the 15th century redesigned the Benedictine Abbey and the Castle with its inhabited village, also influencing the layout of the arcaded square of the lower village. The conservation of this urban layout is as important as that of the Castle and its entire landscape, bearers of universally recognized beauty and harmony.

Castello di Torrechiara e borgo alto - Fra il 1448 e il 1460 venne costruito  l’imponente castello che ancora oggi vediamo. Più che per esigenze difensive venne pensato da Pier Maria Rossi, raffinato umanista, colto signore del Rinascimento e probabile architetto del castello, come sede della propria corte. In questa residenza si volevano celebrare la potenza della famiglia Rossi e l’amore di Pier Maria per la sua amante, Bianca Pellegrini, raffigurata dal Bembo nella «Camera d’Oro», mentre percorre in veste di pellegrina le terre e i castelli dei Rossi. 

Torrechiara Castle and upper village - Between 1448 and 1460 the awesome castle was built that we still see today. More than for defensive needs it was thought by Pier Maria Rossi, refined humanist, cultured lord of the Renaissance and probable architect of the castle, as the seat of his court. In this residence they wanted to celebrate the power of the Rossi family and Pier Maria's love for his mistress, Bianca Pellegrini, depicted by Bembo in the "Gold Room", as she walks through the lands and castles of the Rossi as a pilgrim.

Badia benedettina di Torrechiara - L'abbazia, dotata fin dalle origini di una chiesa con campanile, di un chiostro con dormitorio e refettorio, di un giardino con orto, di un piccolo cimitero e di altri servizi destinati a circa venti monaci, fu edificata sul luogo di un preesistente oratorio romanico a partire dal 1471, per volere del conte Pier Maria II de' Rossi.

Badia benedettina di Torrechiara - The abbey, equipped from the beginning with a church with a bell tower, a cloister with a dormitory and refectory, a garden with a vegetable garden, a small cemetery and other services intended for about twenty monks, was built on the site of a pre-existing oratory Romanesque starting from 1471, at the behest of Count Pier Maria II de 'Rossi.

Antico Canale San Michele - “Il Canale di Torrechiara detto anche di San Michele trae la sua origine dal Torrente Parma superiormente alla Terra di Langhirano, ove quando per la scarsezza delle acque dello stesso Torrente insorge la necessità di dividerle con gli altri due Canali Maggiore e Comune si suole, per antichissima pratica, assegnare a questo canale di Torrechiara la quarta parte delle acque del torrente stesso restando gli altri tre quarti per i due Canali Maggiore e Comune in giusta metà assegnati a ciascuno di essi. “ testo tratto da un documento del 1807.

"The Torrechiara Canal, also known as San Michele, draws its origin from the Parma Torrent above the Land of Langhirano, where when, due to the scarcity of the waters of the same Torrent, the need arises to divide them with the other two Canali Maggiore and Comune, A very ancient practice, to assign the fourth part of the waters of the torrent to this Torrechiara channel, while the other three quarters remain for the two Major and Common Canals in the right half assigned to each of them " text taken from a document of 1807.

Sentiero dell’Arte - Un percorso che conduce a Langhirano lungo il Canale San Michele, si inoltra tra le vigne ed è costellato da opere d’arte contemporanea, da cui il nome Sentiero dell’Arte. Inaugurato nel 2020, è uno dei tratti più affascinanti e accessibili della Via di Linari.

Path of Art - A path that leads to Langhirano along the San Michele Canal, goes through the vineyards and is dotted with works of contemporary art, hence the name Path of Art. Opened in 2020, it is one of the most fascinating and accessible stretches of the Via di Linari.

 

2. COSA FARE

Dove ritirare la Credenziale 

Il vostro "passaporto" sul Cammino Via di Linari è disponibile gratuitamente presso la sede di Assapora Appennino Parma – in Piazza Leoni 2 a Torrechiara – punto tappa n° 3 – Sul documento possono essere annotati sia le tratte percorse, sia gli appuntamenti a cui si è partecipato 

Ogni settimana dell’anno, il Cammino offre un Calendario di attività organizzate alla portata di tutti – INFO +39.328.2250714 –assaporaparma@assaporaparma.it

 

Where to collect the Credential

Your "passport" on the Via di Linari Way it is available free of charge at the Assapora Appennino Parma headquarters - in Piazza Leoni 2 in Torrechiara - stage point n ° 3 - Both the routes traveled and the appointments attended can be noted on the document

Every week of the year, the Way offers a calendar of organized activities within everyone's reach - INFO +39.328.2250714 –assaporaparma@assaporaparma.it

Presso l'Agenzia Assapora Appennino, potrete anche scoprire e prenotare le visite guidate per conoscere meglio tutto il territorio attraversato dal Cammino. Chiedete l'elenco dei servizi.

At the Assapora Appennino Agency, you can also discover and book guided tours to get to know the whole territory crossed by the Way better. Ask for the list of services.

 

Visitare i luoghi di produzione di prosciutto, parmigiano reggiano, Vino dei Colli di Parma

 

 

Un bel giro in ebike 

 

 

3. DOVE DORMIRE 

3. WHERE TO SLEEP

 

4. DOVE MANGIARE 

4. WHERE TO EAT 

 

 

 

APPROFONDIMENTI

Il Castello di Torrechiara 

La prima citazione di un castello è datata 1297, quando il Comune di Parma lo fa distruggere, avendo gli Scorza dato ospitalità ai ghibellini.

Presto venne ricostruito e fu base per le truppe degli Scorza, Lupi, Rossi e da Palù per muovere guerra a Giberto da Correggio signore di Parma. Dopo conquiste e riconquiste fra gli Scorza, e i loro alleati, e da Correggio, nel 1316 Giberto lasciò Parma e per Torchiara, non più strategico, iniziò un periodo di declino.

Nel 1447 Pier Maria Rossi, probabilmente vantando diritti per la partecipazione dei Rossi all’occupazione del castello nel 1313, iniziò l’edificazione del castello tuttora esistente, realizzandolo in 12 anni. Pier Maria dopo la morte di Filippo Maria Visconti (1447), di cui era condottiero d’esercito, aiutò Francesco Sforza che puntava alla signoria di Milano e gli consegnò anche Parma, avendo in garanzia il completo appoggio della casata.

Con l’uccisione del Duca Galeazzo Maria Sforza nel 1476, iniziarono le sfortune di Pier Maria che nel frattempo risiedeva a Torchiara. Alla corte di Lodovico il Moro i Pallavicino conspirarono contro i Rossi; il loro rifiuto di sottomissione alle imposizioni di Milano provocò scontri e man a man cedettero i loro castelli agli Sforza. Nel 1482 Pier Maria fu trasportato a Torchiara, dove morì, e l’anno seguente la fortezza cedette al Moro.

Nel 1499 il Re di Francia subentrò a Lodovico il Moro al trono di Milano e Torchiara venne affidata a Pietro di Rohan; riconsegnata al nipote di Pier Maria, Troilo, ritornò dopo poco ai francesi.

Venduto ai Pallavicino, che lo tennero dal 1503 al 1545, fu ceduto agli Sforza di Santafiora. Gli ultimi fatti d’arme risalgono a Ottavio Farnese e successivamente il castello divenne dimora signorile sino alla soppressione napoleonica dei feudi quando era in possesso degli Sforza-Cesarini.

Nel 1909 fu venduto al cav. Pietro Cacciaguerra che lo spogliò di ogni arredo prima di cederlo allo Stato nel 1912.

L’architettura è una delle più belle tra quelle castellane quattrocentesche italiane, anche se il disegno originario non prevedeva loggiati (cinquecenteschi) e prediligeva finestre piccole e una cortina muraria ininterrotta.

Il castello è difeso da tre ordini di mura, quattro torri angolari e ponti levatoi. Gli accessi erano due, uno a ovest che permetteva l’ingresso al borgo, controllato da un rivellino ora scomparso e ponti eretti su un fossato asciutto; l’altro ingresso, quello attuale, era difeso da un secondo rivellino che dava accesso ad una ripida rampa che conduceva alla rocca e verso il punto a cui si era condotti anche dall’altro accesso sotto l'occhio delle quattro torri: del Leone, il mastio dell’angolo nord-ovest, del Giglio nell’angolo nord-est, di S. Nicomede a sud-est e la quarta nell’angolo sud-ovest.

All’interno la nota camera d’oro affrescata dal Bembo (1460 ca.) era lo studiolo di Pier Maria, raffinato umanista, che lo volle dedicato alla sua amante Bianca Pellegrini. Gli affreschi nelle quattro vele della volta rappresentano i castelli dei Rossi, con l’eccezione di Felino, il centro politico amministrativo della signoria rossiana e anche il centro ideale della vista riprodotta nella camera. Sono raffigurati, inoltre, lo stesso Pier Maria con Bianca, le formelle in cotto che ornano la parte inferiore della stanza erano invece completamente rivestite d’oro.

La cappella di San Nicomede era ornata con un polittico del Bembo e una tribuna intarsiata, ora esposti al Castello Sforzesco di Milano.

Nelle sale del pianterreno e primo piano molti affreschi sono attribuibili a Cesare Baglione che a fine Cinquecento ornò di grottesche e rimandi mitologici la rocca.

 

 

Badia Cavana

La fondazione del complesso abbaziale e dell'annesso monastero è, seppure in mancanza di un preciso atto di fondazione o dotazione, attribuita per tradizione all'opera di San Bernardo degli Uberti che fu vescovo di Parma (1106-1133) che la eresse alle pendici del Monte Cavana fra le località di Ciola e San Michele.

L'abbazia viene ricordata nel privilegio in favore dei vallombrosiani del 1168 nel quale si cita il monasterium de Capanna mentre un breve del 1176 riporta monasterium de Cauana.

La sua storia è collegata alla famiglia di quell’Arduino dalla Palude che fu capitaneus e vassallo di Matilde di Canossa; ancora in epoca moderna i visitatori descrivevano i magnifici sepolcri della famiglia che adornavano l’ingresso dell’Abbazia.

All’inizio del Quattrocento il monastero viene trasformato in Commenda e la sua importanza diminuisce fortemente, così come sul finire del secolo viene abbandonata la vicina Pieve di Cavana. Nel 1564 la chiesa di San Basilide dell’Abbazia diventa chiesa parrocchiale.

Nel nartece, all’ingresso della chiesa, le colonne sono adornate da un raffinato ciclo scultoreo che conserva le tracce dei tempi di splendore del monastero così come gli ambienti attigui raccontano del chiostro e degli antichi ambienti del cenobio.

Gli elementi che caratterizzano invece le due lunette, sull'ingresso in facciata e sull'accesso al chiostro, assieme ai caratteri arcaici della piccola cripta contenente l'arca di San Basilide suggeriscono alcune ipotesi riguardo al problema della datazione degli edifici di Badia Cavana. Per quanto riguarda le lunette, infatti, è visibile il reimpiego nell'attuale loro sede ed è pensabile una cronologia con aperture verso il secolo X.

Allo stesso modo l'impianto del sacello sembra corrispondere ad una fase precedente quella che documenta la costruzione del complesso monastico così come lo vediamo; questa osservazione trova riscontro nelle caratteristiche di antichità dell'arca che contiene le reliquie di San Basilide. Sulla scorta di queste considerazioni parrebbe probabile l'esistenza di una fase anteriore a quella contemporanea alla conversione del luogo di culto alla riforma Gregoriana caldamente appoggiata da Matilde di Canossa, e alla sua trasformazione in abbazia, durante l'episcopato di San Bernardo degli Uberti.

La sua posizione lungo la strada di Linari rimanda, oltre che alle concentrazione dei beni patrimoniali dei da Canossa e delle famiglie a loro collegate, ad una volontà di controllo del territorio e di un'area di strada che rappresentava il più breve ed agevole collegamento fra Parma e il passo del Lagastrello. Non è un caso che, ancora all'inizio del Quattrocento, i della Palude rivendicassero la proprietà del mulino di Antesica, luogo di guado del torrente Parma sulla confluenza con il Parmossa, che figurava tra le dipendenze dell'Abbazia.


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